Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
FRESCO DI LETTURA
Fionnuala Kearney, “Noi due e gli altri”
Ed.
Neri Pozza, trad. Cristiano Peddis, pagg. 412, Euro 18,00
Se pensiamo all’attore Hugh Grant nei
panni di Adam Hall, uno dei due protagonisti del romanzo di Fionnuala Kearney,
una serie di immagini attraverseranno immediatamente la nostra mente costruendo
una trama che sarà probabilmente vicina a quella di “Noi due e gli altri”: uomo rampante sulla quarantina,
felicemente sposato da vent’anni e con una figlia di diciannove anni, ha una
storia di sesso rovente con una donna più giovane della moglie. Questa lo
lascia, pur con il cuore spezzato. La faccia contrita di Hugh Grant ci balena
davanti agli occhi. E adesso che succede? Lo
perdonerà la moglie? Anzi, lo
perdoneranno la moglie e la figlia, delusa ancora più di sua madre per il
comportamento del padre? Dovrete leggere il libro per scoprirlo. Un libro che si legge di un fiato, che
sembra perfetto per una trasposizione cinematografica, che si fa perdonare una
buona dose di melodramma perché i
personaggi si fanno amare (non riusciamo a trovare antipatico neppure Adam,
il marito fedifrago) e che è perfino divertente.
I capitoli in cui è Adam a parlare si
alternano a quelli in cui è sua moglie Beth, scrittrice di canzoni, a prendere
la parola. Beth ha appena scoperto il
tradimento di lui, era già successo un’altra volta, ma adesso Beth non è
disposta ad andare avanti e far finta di niente e forse Adam non sarebbe
disposto a rinunciare all’ebbrezza di questa nuova avventura. Perché ne ha
bisogno se, come lui stesso riconosce, ama tanto sua moglie che lo ha
letteralmente salvato quando si sono conosciuti e i suoi genitori erano morti
da poco in maniera drammatica? Più di vent’anni insieme sono stati un lungo
tempo di segreti e bugie che ora
verranno alla luce uno dopo l’altro, per caso o per un destino che opera solo
in apparenza ai danni di Adam. E’ per questo che non ci riesce di disprezzare
Adam come sembra meritarsi: ha portato sulle spalle un fardello pesante per risparmiare il fratello e poi, dopo il primo
tradimento, per non ferire Beth ancora di più, ma c’è un limite a quello che un
uomo è in grado di tenersi dentro. Adam è colpevole, Adam ha sbagliato e
sbaglia, ma è generoso e ha delle
attenuanti.
Il piacere della lettura del romanzo di
Fionnuala Kearney viene dalla storia che
ci racconta e dalla vivacità dei
personaggi- e non posso dire altro della trama. Succede per il lettore
quello che succede allo spettatore di una soap opera a puntate: si susseguono colpi di scena, rivelazioni inaspettate,
segreti e bugie che fanno molto male quando vengono svelati, il tutto ti
pare un po’ troppo, un po’ impossibile, un po’ esagerato e però ti avvince, ti incuriosisce, desideri
sapere di più, speri che tutto vada bene e che vivranno felici per sempre,
piangi e ridi, ti commuovi e ti arrabbi, prendi
parte alla commedia e alla tragedia della vita.
Non regalerei questo libro ad un uomo (che
già sbuffa a vedere un film con Hugh Grant), ma è perfetto per una donna che
vuole concedersi una bella lettura un
poco sentimentale.
Nessun commento:
Posta un commento