Voci da mondi diversi: Gran Bretagna e Irlanda
Voci da mondi diversi: Giappone
cento sfumature di giallo
J. J. Ellis, “I fiori della morte”
Ed.
Ponte alle Grazie, pagg. 368, Euro 18,90
Il Ma:
un concetto giapponese estetico, filosofico e artistico per indicare uno spazio
vuoto, un momento di pausa come un intervallo tra due note, un’incertezza sia
spaziale sia temporale.
C’è
uno spazio vuoto che sarà riempito in un secondo momento, nelle straordinarie
composizioni floreali dell’uomo vestito di nero che indossa sempre occhiali da
sole e che sarà chiamato l’otaku
assassino- il termine otaku in
giapponese indica un giovane dedito in maniera ossessiva ad una particolare
attività (in genere videogiochi e computer). Quando sarà individuato, tutti
saranno concordi nel dire che l’otaku assassino assomiglia al cantante Roy
Orbison, morto nel 1988. Un turista americano un po’ brillo vorrà addirittura
scattarsi un selfie accanto a lui postandolo su Instagram e lasciando così una
pista da seguire nell’inseguimento incalzante della polizia per impedirgli di
commettere nuovi delitti.Roy Orbison
“Fiori della morte” inizia con la scomparsa
di due ragazze europee a Tokyo. La prima a scomparire era stata una
diciassettenne svedese- non si era fatto molto caso a lei, ci sono chissà
quanti motivi che possono spingere un’adolescente a far perdere le sue tracce.
Ma quando un padre francese sporge denuncia per la scomparsa della figlia
sedicenne che aveva lasciato in un negozio di abbigliamento- be’, se si tratta
di due ragazze bionde presumibilmente rapite, è tutta un’altra faccenda.Pagoda Chureito costruita negli anni '60 del secolo scorso
L’ispettore Tanaka si occupa del caso e, a
fargli da doppio, non un altro poliziotto ma un’ambiziosa giornalista inglese,
Holly Blain, che punta ad avere la sua firma sulla pagina di cronaca nera. Lui
è un tipo tranquillo, quasi un po’ goffo, che risente del fatto di essere un
sangue misto- suo padre era un americano rientrato negli Stati Uniti dopo che
gli americani avevano abbandonato la base di Okinawa (situazione che ci ricorda
l’ispettore Takeshi del romanzo “L’ombrello dell’imperatore” di Tommaso Scotti,
figlio di un’americana e un giapponese.) Lei è il suo opposto, intraprendente,
chitarrista in una band, aspetto androgino, bisex anche se al momento ha
un’amante che fa la hostess in un locale.
Castello di Matsumoto
Una straniera che parla un perfetto
giapponese ed è ben inserita nell’ambiente giapponese e un haifu, un sangue misto: è un’accoppiata perfetta per una scrittrice
inglese che ha incominciato ad interessarsi del Giappone dopo che un membro
della sua famiglia era stato invitato nel paese del Sol Levante dopo essersi
esibito in Inghilterra cantando in giapponese, perché le offre una
giustificazione, le dà la possibilità di vincere la diffidenza dei lettori nei
confronti di chi scrive di un paese non suo. E, nello stesso tempo, ci conduce
nei luoghi più iconici di Tokyo, di Osaka (là dove c’è il Glico Man che corre)
e di tutto il Giappone (il castello di Himeji, quello del Corvo Nero o castello
di Matsumoto, la Pagoda Chureito da cui si gode una spettacolare vista del
monte Fuji in una nuvola di fiori di ciliegio)- insomma, un piacere squisito
con suspense per chi ci è stato e stuzzicante
la curiosità per chi vorrebbe andarci.
La letteratura gialla ci ha preparato alla
tipologia del serial killer, una persona molto disturbata che ripete la
modalità dei suoi crimini in maniera compulsiva e ossessiva. La firma
dell’otaku assassino è, però, molto singolare, molto giapponese, direi. Le sue
vittime (tutte donne e una di loro è una maiko,
un’apprendista Geisha) sono collocate in una composizione floreale, un
gigantesco ikebana allestito non con fiori qualunque ma con fiori di ciliegio
dai petali di una sfumatura che si accorda alla carnagione delle vittime e con
rarissime orchidee. È questa forse la pista più rilevante da seguire, per
Tanaka e per Holly Blain che rischierà la vita per la sua avventatezza nella
ricerca dello scoop. È necessario guardare la mappa della fioritura, diversa
secondo la latitudine, così come occorre il parere di un esperto per sapere
dove fiorisca la specie rara di orchidee (Okinawa
Sekkoku, cinque petali con uno spazio
vuoto) che il sosia di Roy Orbison intende usare nella prossima composizione
per la prossima vittima.Orchidea Okinawa Sekkoku
Sono riuscita a non dirvi niente di tutto
il resto, di quello che c’è ‘dietro’ le azioni del serial killer. Il finale è
sospeso, con interrogativi a cui speriamo di trovare risposta in un prossimo
romanzo, dopo aver goduto molto (imparando anche molto) della lettura di
questo.
Leggere a Lume di Candela è anche una pagina Facebook
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