Voci da mondi diversi. Stati Uniti d'America
distopia
Rumaan Alam, “Il mondo dietro di te”
Ed. La nave di Teseo, trad. Tiziana Lo Porto, pagg. 304,
Euro 19,00
Marito, moglie e due figli adolescenti.
Hanno programmato una settimana di vacanza in una casa che hanno affittato ad
una estremità di Long Island. Sarà una meraviglia, lontano da New York, dalla
folla, dal martellare delle notizie. Sul sito dove hanno prenotato si
sottolineava proprio la quiete e l’isolamento di quell’abitazione.
La vacanza inizia nel migliore dei modi. La
casa corrisponde alle loro aspettative. È veramente bella, ben attrezzata, c’è
anche la piscina dove i due ragazzi, Archie e Rose, si precipitano. Non c’è la
connessione internet, erano preparati a questo e, tutto sommato, non gli
dispiace cercare di perdere l’abitudine di guardare di continuo lo schermo del
cellulare.
Colpo di scena la sera stessa del loro arrivo. Si presenta alla porta una coppia di colore- dicono di essere i proprietari, e sì, sanno di avere affittato la casa, ma sono fuggiti da New York a causa di un gigantesco black-out, gli rimborseranno metà della cifra pagata. Si vede che sono benestanti e colti. Lui si chiama George Washington, come il primo Presidente degli Stati Uniti, l’emblema della Carta dei Diritti dell’Uomo che recita, Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Clay ed Amanda sono spaventati, diffidenti e perplessi, ma non possono fare a meno di accoglierli. In realtà, in seguito sarà perfino un conforto essere in quattro.
Da questo momento in poi la situazione
precipita. Clay ed Amanda verificano che c’è in corso un blackout a New York,
ma riescono a leggere solo una notifica sul cellulare. Da che cosa è stato
causato? Le ipotesi sono tantissime e, intanto, il narratore lascia cadere
accenni, in frasi lapidarie, sulle conseguenze di quel blackout di corrente-
vanno dalle più banali a quelle più gravi e mortali, di gente intrappolata in
ascensori e culle termiche che cessano di mantenere in vita i neonati. E poi
succedono altre cose più che inquietanti- si avvistano migliaia di cervi che
stanno trasmigrando, un imponente stormo di fenicotteri rosa che passa sopra la
casa (un peccato che la magia dello spettacolo sia guastata dall’apprensione),
per ben due volte si sente un rumore fortissimo come un tuono, così forte da
incrinare i vetri delle finestre. Peggio di tutto: Archie sta male, quello che
gli succede è al di là di ogni spiegazione e comprensione.
“Il mondo dietro di te” è un romanzo distopico la cui atmosfera è in sintonia con quella della realtà in cui stiamo vivendo, traboccante di paure più o meno confuse, nell’oscura consapevolezza della fine di un mondo e dell’inizio di un altro dal profilo incerto. Anche noi, come Clay ed Amanda, siamo precipitati senza preavviso dalla sicurezza di una routine nota alla totale incertezza- l’episodio del tentativo di Clay di andare in città, baldanzoso all’inizio, poi preoccupato perché non riesce ad orizzontarsi, poi spaventato perché si è perso, privo di ogni empatia nei confronti della donna estranea che piange e forse chiede aiuto, sollevato quando finalmente riesce a tornare a casa, esprime meglio di tutto la trasformazione che si opera nell’individuo davanti ad un pericolo ignoto che non sa come fronteggiare.
C’è molto di ‘già letto’ e ‘già visto’ nel
romanzo dello scrittore americano di origine bengalese Rumaan Alam. Dall’attesa
di Estragon e Vladimir in Beckett, a “Mara e Dann” della Lessing che vagano in
un paesaggio stravolto dai cambiamenti climatici, a “La strada” di McCarthy, ai
romanzi di Maja Lunde e altri, così numerosi che è difficile ricordarli,
abbiamo già letto pagine con funeste previsioni per il futuro che stiamo
follemente preparando e, oltre all’inserimento ‘politically correct’ della
coppia di colore- con qualche nota ironica nell’osservazione discriminante che
non sembrano i tipi da possedere una casa del genere, non riusciamo a trovare
novità in questo romanzo.
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