Voci da mondi diversi. Area germanica
cento sfumature di giallo
Klüpfel & Kobr, “La recita”
Ed. emons, trad. A. Carbone, pagg. 356, Euro 14,00
È estate a Kempten in Algovia, una regione nell’estremo sud della
Germania, confinante con l’Austria e la Svizzera. Si svolgono le prove
dell’annuale recita in cui si rievoca la storia dell’eroe leggendario Guglielmo
Tell.
Il romanzo “La recita” inizia con un
inseguimento, con un ordine gridato, “consegnateci l’assassino!”, e finché non
parte la musichetta del cellulare di uno degli attori, Kluftinger, noi non
sappiamo che questo Kluftinger è un commissario di polizia, né che si tratta di
una finzione da palcoscenico. Eppure questo è un preambolo importante che ci
fornisce alcuni indizi su quello che leggeremo e sul tono della narrazione.
Kluftinger, così come appare, in una ridicola calzamaglia verde e con una sigla
telefonica che canta “il sole rosso delle Barbados splende ancora per te e per me”, ci lascia perplessi: dobbiamo
prenderlo sul serio come commissario? Quanto alla storia di Guglielmo Tell, ci
accompagna per tutto il romanzo, rievocata nelle prove della recita, ed è una
chiave di lettura che invita alla moderazione, evitando ogni fanatismo. La
storia degli eroi è scritta dai vincitori che li hanno decretati eroi.
Guglielmo Tell, ribelle contro l’autorità, l’eroe che diede l’inizio alla lotta
per l’indipendenza della Svizzera, era un bandito dal punto di vista
dell’autorità costituita, forse addirittura un terrorista, proprio come erano
terroristi e banditi i nostri partigiani dal punto di vista dei tedeschi. E i
titoli dei capitoli del romanzo che scandiscono, in un conto alla rovescia, “Ancora
12 giorni, 2 ore, 4 minuti, 38 secondi”, non lasciano dubbi su quello che si
teme possa accadere.
Uno studente si è fatto saltare la testa con un colpo di pistola quando
ha sentito la polizia austriaca, che lo teneva d’occhio e lo aveva inseguito,
bussare alla sua porta. Lo studente era un tipo solitario che si era convertito
alla religione musulmana. Sul suo computer si ritrovano disegni di circuiti
elettrici e quella scritta terribilmente allarmante con il conteggio dei giorni
che mancano- a che cosa? Chi sta preparando un attentato? E dove? Poco importa ‘chi’, a questo punto, perché la bomba
sarà azionata a distanza. È importante scoprire dove i terroristi di matrice islamica intendano colpire. Conoscendo
i motivi psicologici dei loro piani è probabile che abbiano programmato una
strage con forte impatto emotivo. Quale occasione migliore della partita di
calcio che deve essere giocata a breve? Coincide la data con il conteggio alla
rovescia?
Piace per parecchi motivi il poliziesco “La recita” di Klüpfel e Kobr. Piace per il tono narrativo
che sa di commedia gialla e che smorza la tragicità di eventi che sono
diventati il timore nascosto dell’Occidente. Piace il personaggio di
Kluftinger, l’ometto messo in ridicolo da una madre che è peggio di qualunque
madre italiana e che continua trattarlo come un bambino, e da una moglie che lo
obbliga a partecipare a delle lezioni di ballo, il commissario che non si è mai
trovato davanti una scena così raccapricciante come quella del suicidio dello
studente, che non ha dimestichezza con i nuovi mezzi tecnologici, che rifugge
da stupidi atti di inutile eroismo e che però ha degli sprazzi di brillante
intuizione. È grazie a lui che la tragedia viene evitata anche se, come lui
stesso dice, la piccola città di Kempten non sarà più come prima: ha perso la
sua innocenza, è come quando il serpente è entrato nel giardino dell’Eden.
Piace anche quello scherzoso paragone continuo tra austriaci e tedeschi, piace
curiosare nelle abitudini alimentari dei tedeschi con gli spuntini a base di
salsicce, così diversi dai pranzi di Montalbano.
Tra inseguimenti rocamboleschi, qui pro quo, battute scherzose, ansie,
rivisitazione della storia leggendaria di Guglielmo Tell, la trama scorre
veloce. Ci divertiamo e questo è perfetto per una lettura estiva.
Leggere a Lume di Candela è anche una pagina Facebook
Nessun commento:
Posta un commento