cento sfumature di giallo
Simona Tanzini, “Conosci l’estate?”
Ed. Sellerio, pagg. 269, Euro 14,00
Palermo. Nove giorni in agosto,
di cui quattro sotto il soffio dello scirocco- dicono che la regola sia tre per
tre, “tre giorni di scirocco, tre volte all’anno”. Viola, giornalista
televisiva che è arrivata a Palermo da Roma undici mesi prima, ha qualche
perplessità sulla durata dei tre giorni- e non pensa di sbagliarsi. Non ci si
può sbagliare quando non si vede l’ora che cessi quel getto di aria bollente
che sembra sparato addosso a te da un phon potente. Ed è in uno di questi
caldissimi giorni che viene ritrovato in strada il corpo di una ragazza- è
stata strangolata. Si chiamava Romina, aveva vent’anni, era molto bella. Un
delitto che non aveva niente a che fare con quello di altre due ragazze che
‘facevano la vita’- la sua è una famiglia borghese che vive a Ragusa anche se
la madre è originaria di Palermo. E, per uno strano caso, Viola la conosceva,
l’aveva incontrata fuggevolmente ed era stata colpita proprio dalla sua
bellezza, da una certa aria di gioventù già un po’ bruciata, un po’
inconsapevole dei pericoli a cui si esponeva. Palermo non è poi una città così
grande e, anche per un buon grado di casualità, il vicino di casa di Viola è il
fratello di Zefir, noto cantautore palermitano con cui è stata vista Romina
nella sua ultima sera. C’era stato uno scambio di parole piuttosto brusche tra
di loro, la loro storia- se c’era stata una storia- sembrava essere finita. Ci
sarà un altro morto…Saltano fuori vecchie
fotografie del passato…Perché Viola le vede color seppia? Non sono in bianco e
nero?
Il verso di una canzone di Fabrizio De André è l’esergo del romanzo di
Simona Tanzini. Contiene le parole del titolo, Quando mi chiese “conosci l’estate?”, e all’estate associa il
pensiero del vento e del suo colore, io
per un giorno per un momento/ corsi a vedere il colore del vento. Estate,
scirocco, il colore del vento. Viola a Palermo, e forse non è neppure un caso
che la protagonista abbia un colore per nome. Perché è una delle sue due
particolarità: la sinestesia per cui ogni cosa o persona che vede si unisce per
lei ad un colore e la sua percezione di quello che vede è fortemente
influenzata dall’aura di quel colore,
quasi questo fosse una spia. L’altra particolarità di Viola è più invalidante-
una malattia neurodegenerativa su cui lei non indugia, per cui non si autocommisera
e che ha imparato a tenere a bada, riconoscendone le avvisaglie. Viola, l’io
narrante del romanzo, è il personaggio principale. Non è lei che svolge le
indagini, ma è attraverso i suoi occhi che vediamo gli altri personaggi- letteralmente,
perché sono i colori che lei associa ad ognuno di loro che ci danno qualcosa di
più, qualcosa che non è esplicito, una sensazione che non ha nulla di certo, ma
è suggestiva in maniera inquietante. Eppure, in questa maniera insolita e
strana, Viola è determinante nello svolgersi dell’inchiesta che termina in un
modo sorprendente, alla maniera di Agatha Christie- “l’assassino è il
maggiordomo”, la persona di cui mai avremmo sospettato.
Se Viola è il personaggio principale che ci piace per il suo umorismo
elegante, per l’ironia con cui le è d’obbligo affrontare le difficoltà che le
si presentano, Palermo è la vera protagonista. Ed è una protagonista
affascinante, nel bene e nel male. È Viola, la romana che ha chiesto di
lavorare a Palermo non potendo ottenere Milano, che ci guida per la città. Con
lei ci manca il respiro sotto il soffio dello scirocco, con lei prendiamo la
101, con lei ci fermiamo a bere insolia o ad assaggiare pane e panelle, con lei
esploriamo la Kalsa, i Quattro Canti, la Cappella Palatina, la splendida
Cattedrale. Tutto ci appare splendido in questa Palermo di Viola che non ci
nasconde, però, anche le brutture, la mafia che non si deve nominare, le lapidi
che ricordano i morti per mano della mafia, il ricordo delle stragi. E, se la
trama è un poco debole, è per questa Palermo, per questo personaggio con le sue
particolarità, per lo stile vivace, che il libro piace.
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la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.it
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