vento del Nord
biografia romanzata
Per Olov Enquist, “Il
libro di Blanche e Marie”
Ed.
Iperborea, trad. Katia De Marco, pagg. 242, Euro 15,00
Titolo
originale: Boken om Blanche och Marie
Una straniera, forse ebrea, che in questo
caso nascondeva e negava la sua origine ebraica, e che forse in fondo era una
persona colpevole nel campo morale quanto Dreyfus in quello militare!!! come avrebbe stabilitoin seguito un
giornale, e colpevole come Dreyfus lo era sicuramente.
C’è una fama ambigua che circonda la Salpêtrière ,
l’ospedale parigino fondato dal Re Sole e diventato la Casa dei Folli dopo la
rivoluzione. Luogo di ricerca scientifica per i medici ma anche un inferno
dantesco di gironi bui affollati all’incredibile (fino a seimila pazienti
potevano esservi ricoverati allo stesso tempo), maleodoranti, risonanti di
grida e di lamenti. Qualcosa dell’atmosfera di questo luogo traspare nel
romanzo dello scrittore svedese Per Olov Enquist, “Il libro di Blanche e
Marie”, perché una delle donne del titolo, Blanche, vi era stata internata per
quasi vent’anni, diventando la paziente preferita del famoso Charcot che
sperimentava su di lei i metodi terapeutici per curare quello che allora veniva
chiamato “isterismo”, una malattia esclusivamente femminile secondo l’epoca. Era
in un certo senso famosa, Blanche Wittman: Freud e Strindberg, Babinski e Sarah
Bernard avevano presenziato a sedute di ipnosi in cui Blanche era la paziente;
le sue fattezze ci sono rimaste nel quadro che appare in copertina. Blanche era
bella, come lo era Marie, che è Marie Curie, la scienziata polacca insignita
per due volte del premio Nobel, per la scoperta del radio e le ricerche sulla
radioattività.
Blanche Wittman |
Per Olov Enquist traccia un ritratto
appassionato di entrambe, tirandole fuori dall’ombra del passato, fuori anche
dalle luci della storia fissata nei libri, di scienze e di medicina. Immagina
un “libro delle domande” scritto da Blanche, storia di due donne, di due vite,
di un’amicizia in apparenza improbabile. E la domanda di tutte le domande è
quale sia il segreto dell’amore. Blanche (ridotta su un carrettino, solo tronco
e un braccio perché gli altri arti colpiti dalle radiazioni le erano stati
amputati) era stata amata da Charcot ed era stato l’amore la causa della morte
di lui: ne era colpevole lei? E Marie, dopo due amori giovanili in Polonia,
aveva sposato Pierre Curie e, anni dopo la sua morte, si era innamorata una
quarta volta, di un altro scienziato, Paul Langevin che la amava in silenzio da
tempo.
Non è soltanto il ritratto di due donne
straordinarie, per intelligenza e ardire e umanità, che Per Olov Enquist
traccia in questo romanzo, ma anche quello di un tempo- il primo decennio del
Novecento- in cui era arduo essere ammalati ed essere donna, essere innamorati
ed essere donna, essere intelligenti ed essere donna.
O forse era semplicemente
difficile vivere per chiunque uscisse fuori dai canoni prestabiliti. Il quadro
delle isteriche alla Salpêtrière e delle cure loro riservate è sconvolgente, lo
è pure la reazione pubblica alla relazione tra Paul Langevin e Marie Curie: si
parla della donna che ruba il marito di un’altra, dell’ebrea straniera che
rovina una famiglia, si rifà il nome di Dreyfus, dalla Svezia Marie viene
invitata a non presentarsi a ritirare il Nobel (e lei ci va ugualmente). Manca
solo una lettera scarlatta appuntata sul suo petto. Di lui (che si tira
indietro) si tace.
Marie Curie |
Lo stile di Enquist è incalzante, spezzato,
come sotto la furia del racconto che deve essere fatto prima che sia tardi.
Forse un po’ troppo enfatico, come venato di isterismo. Ma si addice
perfettamente al carattere delle due donne.
la recensione è stata pubblicata su www.wuz.it
Leggere a Lume di Candela è anche una pagina Facebook
Nessun commento:
Posta un commento