martedì 20 novembre 2018

Luigi Ferrari, “Triade minore” ed. 2018


                                                     Casa Nostra. Qui Italia
   biografia romanzata
   mystery

Luigi Ferrari, “Triade minore”
Ed. Ponte alle Grazie, pagg. 281, Euro 13,60


       Non sono un’esperta di musica ma, nel suo romanzo “Triade minore”, Luigi Ferrari spiega molto bene che cosa sia la ‘triade minore’ che dà il titolo al libro e trasferisce sul terzetto di personaggi il suo significato: in termini profani di cui mi scuso, nella musica l’introduzione di una nota intermedia tra i suoni della diade rende completa armonicamente la sonorità che ne risulta. I legami d’amore che si presentano con diverse varianti nel libro- un affascinante mix di storia della musica, ma anche di storia della cultura russa agli inizi del ‘900, storia d’amore, ghost story, mystery- non sono dei banali ‘ménages à trois’ che hanno sempre qualcosa di imperfetto, ma delle ‘triadi minori’, dei rapporti che non potrebbero sussistere se uno degli elementi venisse a mancare.
     Cardiff, maggio 2015. Brynmore Davis, direttore delle trasmissioni musicali radiofoniche per la BBC, è sulla sessantina, ha una moglie che ha vent’anni meno di lui e un grande rimorso. Vent’anni prima ha mandato un giovane collaboratore, Iwan Pryce, a intervistare una celebre pianista inglese novantenne. Iwan aveva perso la vita in un incidente d’auto poco chiaro durante il viaggio di ritorno e Brynmore era andato letteralmente in pezzi, attribuendosi la colpa di quella morte. Ed ora il passato ritorna (attenzione, sono tanti i revenants che riemergono dalle ombre in questa vicenda): un poliziotto consegna a Brynmore una borsa che era appartenuta a Iwan e che contiene i nastri registrati delle conversazioni che Iwan aveva avuto con la pianista.
Nikolaj Medtner
Inizia la catena di misteri: l’auto di Iwan era andata a fuoco, come ha fatto la sua borsa a sfuggire alle fiamme? Chi l’ha conservata fino ad ora e perché è stata consegnata solo adesso a Brynmore? Tante cose sono inspiegabili: biglietti da visita con numeri di telefono inesistenti, un poliziotto a dir poco ambiguo e difficile da rintracciare…La prima cosa da fare è ascoltare i nastri con un datato mangiacassette che per fortuna è accluso nella borsa- deve essere quello in dotazione della BBC usato da Iwan. Non è solo il racconto della vita della pianista che adesso ascolteremo insieme a Brynmore, ma anche quello della sua amicizia con un compositore russo quasi sconosciuto (purtroppo, perché eccezionale), Nikolaj Medtner, di suo fratello maggiore Emilji e della violinista Anna, moglie di Emilji prima e poi anche di Nikolaj dopo esserne stata l’amante: ecco la triade minore.
Nikolaj, Emilji e Anna
     Impossibile dilungarsi e dire altro. Questo è un libro da leggere e da assaporare, anche se gli enigmi del mystery ci incalzano a non sostare, perché siamo curiosi. Eppure vale la pena di prendersi delle pause, di fare quello che fa Brynmore che cerca furiosamente su youtube i pezzi della musica di Medtner e se ne lascia incantare. Di più. Medtner non è l’unico compositore che ascoltiamo in queste pagine. Affiorano altri nomi, alcuni famosi come Rachmaninov, altri di compositori morti giovanissimi e che è un peccato aver dimenticato. Come un altro revenant, Alexei Stanchinsky, figura misteriosa che riappare e che potrebbe far dubitare chiunque (Brynmore per primo) di essere impazzito.
      Costruito con grande abilità, insolito nel panorama della letteratura italiana, un romanzo che ci lascia con la testa piena di musica e di ammirazione per un genio che ha saputo vivere per la sua arte, incurante dei profitti materiali e dell’approvazione di un pubblico.

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