Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
love story
Natasha Solomons, “Romeo e Rosalina”
Ed.
Neri Pozza, trad. A. Zabini, pagg. 336, Euro 19,00
Passa inosservata, Rosalina, in quella che è, forse, la più conosciuta tragedia di Shakespeare, perché i suoi protagonisti, Romeo e Giulietta, sono diventati i rappresentanti dell’amore giovanile, dell’amore romantico, dell’amore infelice perché osteggiato dagli adulti. Nell’immaginario collettivo Romeo e Giulietta saranno felici per sempre perché la monotonia del quotidiano non intaccherà mai il loro amore. E il lettore, trascinato da quell’amore colpo di fulmine, dai versi O Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre; e rifiuta il tuo nome…, si dimentica che, all’inizio del dramma, Romeo è, sì, innamorato, ma di Rosalina e non di sua cugina Giulietta, che Romeo si intrufola fra gli invitati alla festa in casa Capuleti per vedere Rosalina (e il fatto che anche Rosalina sia una Capuleti non viene mai citato come un ostacolo al loro amore). D’altronde, oltre a quell’aggettivo riferito a lei, ‘fair Rosaline’, niente altro viene mai detto- Rosaline è bella, ma non sappiamo nulla di lei.
Rosalina diventa il personaggio principale
del romanzo di Natasha Solomons che capovolge l’intera storia che ruota intorno
a Romeo e Giulietta, distruggendo l’idea che ci siamo fatta di lui. Tutto
inizia con un colpo di fulmine, ma è di Rosalina che Romeo si innamora
all’istante, è sul balcone di Rosalina che Romeo si arrampica di notte per
entrare nella sua stanza e per sedurla. Rosalina è pronta ad amare Romeo, forse
sarebbe pronta ad amare chiunque pur di gustare l’amore prima di entrare in
convento secondo la volontà del padre. Rosalina è l’adolescente che farebbe
qualunque cosa per l’uomo che ama, crede a quello che lui le dice, soffocando
ogni dubbio, ruba per lui, per la loro futura vita insieme, i soldi che il
padre le ha destinato come dote per una vita più agiata fra le suore, gli
perdona il suo, di furto, dello smeraldo che era di sua madre. L’amore è cieco
e non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere.
La scrittrice ha detto, nella postfazione, di essersi ispirata, per Rosalina, agli altri personaggi dei drammi scespiriani con un nome simile o una variante di Rosalina. Quanto a Romeo, ecco, il Romeo di Natasha Solomons è del tutto diverso, è la distruzione di un mito.
Del Romeo di Shakespeare questo Romeo mantiene la bellezza e il linguaggio incantatore, ma, se è pur vero che non viene mai detta la sua età nella storia che conosciamo da sempre, è anche vero che tutto ci lascia pensare che abbia solo qualche anno in più della sua Giulietta non ancora quattordicenne. Romeo di Natasha Solomons è più vecchio, più esperto, più cinico- è un seduttore seriale che fa collezione di ragazzette di cui si stanca dopo averle deflorate, ingannandole tutte con la promessa di un matrimonio a Mantova. E, insieme a lui, scoprirete un’accolita di vecchi sporcaccioni libidinosi…
Leggiamo con piacere questa diversa
interpretazione di una storia d’amore nota, così come salutiamo divertiti
l’affacciarsi sulla scena di un vendicativo personaggio femminile, godiamo nel
ritrovare i bei versi di Shakespeare inseriti nella nuova trama, tuttavia
affiora in noi anche un poco di delusione, perché i personaggi ci paiono
piatti, senza spessore, le loro parole sembrano vuote e non riusciamo ad amare
Rosalina come abbiamo amato Giulietta che qui appare molto infantile,
suscitando la nostra compassione.
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