Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
romanzo di formazione
chick-lit
Georgette Heyer, “Una ragazza adorabile”Ed.
Astoria, trad. Cecilia Maria Vallardi, pagg. 416, Euro 19,00
Il giovane Lord Sheringham vuole sposarsi. Non è affatto perché sogna le dolcezze di una vita famigliare, ha proprio bisogno di sposarsi se vuole entrare in possesso del suo patrimonio legato al compimento dei venticinque anni, a meno che convoli a nozze prima. E tuttavia viene respinto dalla bellissima Isabella Milborne, “l’Impareggiabile”. Furibondo, Lord Sheringham (Sherry per gli amici) giura che sposerà la prima donna che incontra. Il caso vuole che incontri Hero, non ancora diciassettenne, che lo ama da quando era una bambina. Hero è orfana, vive con una zia e tre cugine piuttosto bruttine- nella tipica situazione dei romanzi inglesi di fine ottocento, Hero, parente povera a mala pena tollerata, ha due alternative: fare l’istitutrice in una scuola di Bath oppure sposare il curato. Quasi non crede alla sua fortuna, pensa che Sherry si stia prendendo gioco di lei, quando questi le propone di fuggire insieme a lui per sposarlo. Hero non ci pensa su due volte a salire sul calesse di Sherry, nascondendosi ai suoi piedi per non essere vista.
Fino a qui la situazione ricalca dei
modelli noti- Lord Sheringham è uno scapestrato ma un uomo d’onore che si
preoccupa della rispettabilità della giovanissima Hero a cui dà il soprannome
(molto adeguato) di Kitten, micetto,
si procura una licenza e la sposa. Adesso incomincia il bello di questa
deliziosa commedia di maniera che fa rivivere la fiaba di Cenerentola (con
accompagnamento delle sorelle cattive) o il personaggio di Eliza Doolittle di
G. B. Shaw con anche tutta la vivacità delle commedie di Oscar Wilde. Perché
Sherry diventa una sorta di Pigmalione per la piccola Hero a cui deve insegnare
proprio tutto delle regole del bel mondo, da come si deve vestire a come
comportarsi, quali siano le persone che può frequentare e quelle che deve evitare.
Hero ci conquista (come conquista tutti gli amici di Sherry, scapestrati quanto
lui) con la sua innocenza, la sua curiosità, la sua arguzia, la sua
inesauribile voglia di nuove esperienze, la sua gioia infantile davanti a tutto
quello che per lei è nuovo, quasi una Candide alla scoperta di Londra. E
naturalmente, essendo lei stessa priva di qualunque artificio, non capta nessun
segnale quando è avvicinata da chi vuole raggirarla.
Il nostro divertimento nella lettura è dato dal doppio registro delle situazioni che, in maniera sottile e intelligente, sottolinea la doppia morale dell’epoca edoardiana. Le trasgressioni più gravi di Hero sono quelle in cui lei non fa altro che ‘copiare’ i comportamenti dell’amato marito, pensando che tutto quello che lui dice e fa vada bene anche per lei. Lui gioca d’azzardo? Lui dice che, quando uno perde, deve continuare a giocare finché la fortuna girerà a suo favore? Che occorre rivolgersi a uno strozzino per pagare i debiti? Ebbene Hero farà lo stesso e toccherà a Sherry toglierla dai guai. Per non dire di quando accetta inviti da donne che dicono di conoscere Sherry- lei si fida, ma come lo conoscono?
Comunque, se Sherry non si prende
abbastanza cura di lei, ci penseranno i suoi amici a farlo e nasceranno altri
malintesi, perché c’è un’altra storia d’amore tra corteggiamenti e rifiuti e
sfide a duello che scorre parallelamente, in chiave minore. Ci saranno
rapimenti, qui pro quo, allontanamenti, riconciliazioni. E questo leggero
romanzo a cui una lettura superficiale attribuirebbe il colore ‘rosa’ finisce per
essere un doppio romanzo di formazione- della piccola Kitten che ha bisogno di
vedere la realtà senza perdere la sua freschezza e di Lord Sheringhan che
finisce per innamorarsi della giovane moglie, vedendo da un’altra prospettiva
la negatività dei suoi comportamenti.
Un libro di cui consiglio la lettura.
Elegante, divertente, significativo, fresco come la sua protagonista adorabile.
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