Casa Nostra. Qui Italia
cento sfumature di giallo
Ilaria Tuti, “Luce della notte”
Ed.
Longanesi, pagg. 256, Euro 16,80
Una bambina che fra poco compirà 9 anni e
che si chiama Chiara.
La
sua mamma, con un groppo in gola, commenterà su questo nome luminoso, dato
quando ancora non si sapeva della malattia genetica della bambina che le
impedisce di uscire con la luce del giorno.
Chiara
ha sognato qualcosa che l’ha spaventata. Che trovava nel bosco un bambino,
sepolto tra le radici di un albero. Nessuno farebbe caso al sogno di una
bambina che ha, come unici amici, degli animali intagliati nel legno. Ma Teresa
Battaglia non è ‘nessuno’. Teresa la ascolta, con l’empatia e la capacità di
entrare in contatto con chi si è chiuso al mondo che già abbiamo visto nel caso
dell’assassino di “Fiori sopra l’inferno”. Quello è un caso appena terminato-
il commissario Teresa Battaglia ha imparato ad apprezzare il giovane ispettore
Marini che è legato a lei da ammirazione, rispetto, forse anche da qualcosa di
più. Di certo è sempre molto sollecito nell’aiutarla, quando Teresa si trova in
difficoltà- per il diabete che si ostina a non curare con scrupolo e per
l’altro male inesorabile che ha scoperto da poco, che la spaventa, che le fa
prendere nota di tutto su un diario, che le fa appuntare bigliettini pro-memoria
in casa.
Chiara aveva ragione. C’è veramente un tronco con l’incisione di una mezzaluna con la stella, c’è veramente il resto di un sacco a pelo rosso con tracce di sangue tra le radici.
Chiacchiere
di paese raccontano di luci di alieni, sì degli ufo, che si erano visti nel
bosco alla fine di ottobre 1995. Macché alieni.
Non è facile risalire a quello che è
successo vent’anni prima. Erano gli anni della sanguinosa guerra nei balcani.
L’alto Friuli era il percorso dei fuggitivi che speravano di arrivare più a
Nord. Ci sono dei documenti che registrano i dati di queste persone a cui è
stato dato riparo provvisorio? Come mai manca la fotografia di uno di loro?
Come è possibile che sia stato fatto un errore di genere, tralasciando di annotare che uno di loro era una donna?
Un giallo insolito, “Luce nella notte”. È, forse, più un mystery o un noir. E, pur senza grandi approfondimenti, mette a fuoco il dramma- allora e adesso- di tutti quelli che affrontano una fuga, un salto nell’ignoto, una morte possibile piuttosto che una morte certa, che si mettono nelle mani dei passeur, i quali sono spesso senza scrupoli e che hanno scoperto quale fonte incredibile di denaro possa essere il traffico umano, una variante del commercio degli schiavi. Odioso e ripugnante, nessuna pena è troppo lieve per chi arriva a vendere degli uomini.
Non parliamo poi quando si tratta di ‘un capretto da latte’, come si trova segnato nei libri dei conti del colpevole. E noi non possiamo non notare l’interesse per quello che riguarda i bambini, perché è il primo dovere degli adulti far sì che il Male venga loro risparmiato, e pensiamo al piccolo musulmano in fuga, a Chiara con la sua carnagione da Regina delle Nevi, ad Andreas sopravvissuto ad un esperimento di privazione dell’affetto che ora si apre in un sorriso per l’indomita Teresa Battaglia.
I diritti di autore di questo romanzo
saranno devoluti al CRO di Aviano, a favore della ricerca sul sarcoma di Ewing.
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