Voci da mondi diversi. Stati Uniti d'America
il libro ritrovato
Colum McCann, “Zoli”Ed. Rizzoli, trad. Monica Pavani, pagg. 346, Euro 18,00
Ma la vita di Zoli non è idilliaca, non lo è la sua personale e neppure lo è quella della sua gente: prima erano stati rinchiusi con un triangolo marrone nei campi di concentramento (più di 500.000 sono state le vittime zingare del nazismo), poi, con il comunismo, le direttive politiche erano cambiate, gli zingari, o rom, “dovevano” essere integrati. Il dramma è in questo obbligo che priva i rom della libertà per far loro il regalo del mondo della civiltà. E se la scena dei carrozzoni che sprofondavano nel ghiaccio faceva da perno alla prima parte del libro, quella in cui vengono bruciate le ruote dei carri è quella che paralizza la nostra attenzione nella seconda parte: dal ghiaccio al fuoco per eliminare il diverso. Comprendiamo allora che è il tradimento il tema centrale del libro, da parte della società che tradisce la fiducia di una gente, da parte di Zoli che, con le sue poesie e le sue canzoni e l’aver accettato di mettersi sotto le luci della ribalta, svela i segreti così gelosamente custoditi del suo popolo, da parte dell’inglese che dà alle stampe i versi di Zoli, contro la sua volontà.
Non è strano che
Zoli, nella sua fuga, finisca per unirsi al contrabbandiere italiano che la
aiuta a passare le montagne verso l’Italia, figura lui stesso di romantico
esiliato. Perché la vita di Enrico non è poi così diversa da quella dei rom,
perché, alla domanda di Zoli sul motivo per cui, pur sapendo che era una
zingara, non le avesse mai chiesto niente, Enrico ribatte con un’altra domanda-
perché lei, Zoli, non avesse chiesto niente a lui, pur sapendo che non lo era.Papusza
Il romanzo di McCann, ispirato alla vita della poetessa polacca Papusza, ci rivela un mondo e una cultura di cui sappiamo pochissimo, sia perché - come apprendiamo in queste pagine- i rom non amano parlare di sé, sia perché non ci siamo mai curati di andare al di là delle apparenze, di quello che purtroppo vediamo e che nutre i nostri pregiudizi. E ci riesce un poco difficile far collimare le due immagini, del mondo romantico che appare in “Zoli” e di quello straccione che ci assilla nelle richieste di elemosina ai semafori, sulla porta delle Chiese, sui marciapiede delle nostre città.
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la recensione è stata pubblicata sulla rivista letteraria "Stilos"
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