Voci da mondi diversi. Stati Uniti d'America
cento sfumature di giallo
Christopher Bollen, “Un crimine bellissimo”Ed. Bollati
Boringhieri, trad. M. Faimali, pagg. 400, Euro 19,00
Scena iniziale. Un uomo, con una camicia rosa di sartoria intrisa di
sangue, giace riverso a terra. Ci sembra di capire che il suo assassino lo
guardi dall’alto. Siamo in quella che ‘è senza dubbio la città più bella del
mondo’, una città che ‘affonda da secoli’. Non può essere che Venezia. “Ma
tutto questo non è ancora successo”.
Riavvolgiamo il cronometro, scena seconda, il vero inizio del romanzo di Christopher Bollen la cui trama si arricchirà di molti flashback ambientati a New York. Nick Brink è sull’aereo che sta atterrando a Venezia. È decisamente un bel giovane, di quelli che attirano gli sguardi. Eppure una serie di dettagli ci rivelano che nasconde qualcosa, che ha un piano in mente, progetti non limpidi per il futuro- ha una valigia enorme, come se si fosse portato dietro tutti i suoi beni, vestiti nuovi in cui si sente a disagio, non deve avere soldi perché dapprima pensa di prendere l’autobus (più economico) per arrivare in città, poi si aggrega forzatamente ad una famiglia americana a cui scroccherà il passaggio in battello fino a Ca’ Rezzonico. Incontrerà un amico, Clay, in realtà il suo fidanzato, ma dovranno accuratamente evitarsi nei giorni seguenti- che cosa stanno complottando?
Andiamo ancora più indietro nel tempo, all’anno precedente, a New York, quando Nick conosce Clay, un affascinante giovane di colore, in occasione della commemorazione funebre di Freddy van der Haar, discendente di una delle più antiche famiglie olandesi di New York. Il ricchissimo van der Haar era morto coperto di debiti, Clay aveva venduto quasi tutto quello che valeva la pena di essere venduto degli oggetti di collezione di Freddy e sapeva bene quali fossero le voci che giravano su di lui. Era diventato l’amichetto dello stravagante Freddy per ingraziarselo e diventare il suo erede? Sì, erano quattro anni che Freddy agonizzava, ma- lo aveva ucciso lui, Clay? Fatto sta che Nick lascia il fidanzato antiquario che gli ha insegnato una spolverata di nozioni sugli argenti antichi ed inizia una relazione appassionata con Clay: lo aiuterà a vendere gli ultimi pezzi d’argento rimasti di Freddy, belli ma falsi. L’acquirente giusto è un altro ricchissimo americano, una vecchia conoscenza di Clay e anche di Freddy, che vive a Venezia nella metà più bella di Palazzo Contarini che ha acquistato- guarda un po’- dallo stesso Freddy. Nick dovrà riuscire ad incontrarlo, dovrà spacciarsi per esperto nell’autenticare argenti e sollecitarne le voglie avide di possesso dei preziosi oggetti dell’ex padrone dell’altra metà di palazzo Contarini.
La trama scorre velocissima. Sappiamo che finirà con un morto, ma non è quella la tensione che ci trascina. Perché questa è la storia di una truffa ed è divertente seguire i passi sia dei truffatori sia di chi si lascia truffare pensando di essere il più intelligente. Il primo obiettivo di Clay era quello di guadagnare abbastanza per ripagare il debito che aveva con suo padre e il finanziamento avuto dall’università. Ma i soldi fanno gola e perché non cercare di spennare di più il ricco americano che gongola all’idea di possedere l’intero palazzo? E ad un certo punto i soldi serviranno a Nick e Clay per vivere in un posto in cui non ci sia l’estradizione per l’Italia…
“Un crimine bellissimo” è molto cinematografico, lo vediamo perfetto per
un adattamento per il grande schermo. I temi della sessualità, dell’amore, delle
classi sociali, della razza, sono trattati in maniera forse un poco
superficiale ma brillante e sensibile. E poi c’è l’incanto di Venezia. Se non
ci fossero altri motivi per leggere questo romanzo, resterebbe quello di
aggirarsi per Venezia nelle sue pagine, di guardare Venezia come il grande dono
che è, attraverso gli occhi di uno straniero per cui ogni scorcio, ogni
facciata merlettata, ogni riflesso sull’acqua è un miracolo.
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