Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
storia di famiglia
prima guerra mondiale
Natasha Solomons, “I Goldbaum”
Ed. Neri Pozza, trad. Laura Prandino,
pagg. 476, Euro 18,00
Vienna 1911. Il mondo non lo sa ancora- la gente comune non lo sa
ancora-, ma ci sono già rumori di guerra in sottofondo. Vienna è ancora la
gloriosa capitale dell’impero asburgico, forse è un po’ vecchiotta, come
l’Imperatore inossidabile dai favoriti bianchi e il portamento eretto, non ha
lo scintillio di Parigi e neppure l’aura di raffinatezza di Londra. Si vive
bene, a Vienna. Chi ha soldi vive bene. Gente come i Goldbaum- già il nome, albero d’oro, dice tutto-, ad esempio.
Gli altri, molto meno bene. Di sopra, alla luce del sole, i Goldbaum nella
splendida dimora, circondati e serviti da uno stuolo di domestici. Di sotto,
nelle gallerie della rete fognaria di Vienna (quella resa famosa dal film “Il
terzo uomo”) i Kanaltrotter frugano
nei rifiuti in cerca di qualunque cosa possa essere o mangiato o venduto o
barattato. Il bambino Karl è uno di questi e il suo punto preferito di ricerca
è proprio sotto il palazzo Goldbaum dove sa di poter fare un ricco bottino. E
poi i Goldbaum sono generosi- presentandosi alla porta sul retro si può essere
sicuri di ricevere sempre qualcosa da mangiare per mano dei servitori.
Le due narrative sono una arguta variante delle due scene tipicamente
britanniche, ‘upstairs’ e ‘downstairs’, che contrappongono due abissalmente
diversi stili di vita. La prima narrativa è quella che predomina ne “I
Goldbaum”, ma Natasha Solomons trova un modo per farle convergere nella parte
finale. L’inizio è leggero e ci conquista. Veniamo introdotti alla famiglia
Goldbaum di Vienna- padre banchiere, madre che pensa di occuparsi dei figli
perché va a vederli nella nursery una volta alla settimana, due figli, Otto
(appassionato astronomo che sa che sarà obbligato a mettere da parte la sua
passione per occuparsi degli affari paterni) e Greta, spumeggiante e ribelle,
che dovrà piegarsi alla tradizione famigliare e sposare il cugino Albert dei
Goldbaum inglesi. E’ solo con matrimoni endogamici che i Goldbaum hanno
mantenuto e accresciuto la loro ricchezza e la loro potenza. E così Greta parte
per l’Inghilterra senza aver mai conosciuto l’uomo che diventerà suo marito.
Dal 1911 al 1917 seguiamo le vicende dei Goldbaum. Di Greta soprattutto,
della sua storia d’amore iniziata male e poi sbocciata nella felicità piena, ma
anche degli altri Goldbaum, di suo fratello Otto senza il quale Greta non
saprebbe immaginare la sua vita e del cugino Henri del ramo francese, Henri che
va contro tutte le regole non scritte della famiglia innamorandosi di
un’attrice e mettendola incinta. Ma il romanzo di Natasha Solomons non è solo
una saga famigliare di modello ottocentesco, perché sotto il nome fittizio dei
Goldbaum noi leggiamo quello dei Rothschild, nello stemma dei Goldbaum con i
cinque cardellini sul ramo di sicomoro noi vediamo quello dei Rotschild con il
pugno chiuso e le cinque frecce che simboleggiano le cinque dinastie dei cinque
figli del capostipite Mayer. Ci accorgiamo allora, trascinati dall’incantesimo
di una narrazione che mescola abilmente descrizioni di interni, di abiti, di
tecniche di giardinaggio, di collezioni di farfalle con discorsi di finanza e
rapporti politici fra gli stati, che dietro alla storia d’amore c’è una Storia
di ben altro peso e questo diventa un romanzo di guerra vista dalla parte delle
banche.
E’ scomparsa la leggerezza nella parte finale de “I Goldbaum”. Quello
che era il vantaggio della famiglia- avere una House of Goldman in cinque
diversi paesi- diventa una causa di fragilità se questi paesi sono in guerra su
fronti avversi, se i membri della famiglia devono scegliere a chi dare la loro
lealtà. L’imperatore è morto, l’Austria non è più felix, l’albero d’oro luccica di meno ora che ha perso alcuni dei
suoi figli. Perché il denaro può tenere a bada la morte ma non per sempre.
Appassionante, struggente, romantico e drammatico, con dei personaggi
ben caratterizzati e splendide vedute di paesaggi e magioni inglesi, “I
Goldbaum” piacerà alle lettrici che amano i romanzi storici. E anche a quelle a
cui piacciono i romanzi d’amore. A tutte, insomma.
Leggere a Lume di Candela è anche una pagina Facebook
la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.it
Nessun commento:
Posta un commento