Voci da mondi diversi. Europa dell'Est
autobiografia
il libro ritrovato
Magda Szabó, “Per Elisa”
Ed. Anfora, trad. Vera Gheno,
pagg. 368, Euro 14,00
Era stata la
sorella a chiederle di scrivere le parole per la bella musica di Beethoven. Ed
è così che Magda Szabó, la grande scrittrice ungherese scomparsa nel 2007, ha intitolato “Per
Elisa” la sua autobiografia, che contiene la storia della sua vita ed insieme
quella della sorella Cecilia, in un tacito omaggio a quest’ultima. Magda Szabó
non è riuscita a completare la sua opera, che doveva essere un trittico, e il
libro pubblicato ora dalla casa editrice Anfora è soltanto il primo, che copre
gli anni dalla sua prima infanzia alla fine del liceo.
Leggere
un’autobiografia è un’esperienza strana: è come guardare dentro una casa
attraverso una finestra che è aperta ma, secondo come sono tirate le tende
all’interno, ci permette di vedere solo una parte, o quello che l’occupante
della casa desidera che noi vediamo. Così in un’autobiografia abbiamo la
possibilità straordinaria di conoscere i retroscena della vita di uno
scrittore, le persone o gli eventi che hanno avuto un’importanza determinante
nella sua formazione- tuttavia solo da una prospettiva, solo attraverso il
filtro della memoria di chi ce ne parla, senza possibilità di confronto.
Comprendiamo tante cose, leggendo “Per Elisa”. Perché
Magda, il cui nome non abbreviato è Magdolna, fu una bambina e poi
un’adolescente fuori dal comune ed ebbe la fortuna di crescere in un ambiente
fuori dal comune. Intelligente, curiosa, dotata di ottima memoria, caparbia,
volitiva: tutte caratteristiche che possono venire potenziate al massimo
portando a risultati eccellenti oppure, se non comprese da degli educatori
dalla mentalità ristretta, possono essere soffocate impedendo la crescita intellettuale.
Il padre di Magda parlava con lei in latino fin da quando era piccola, sua
madre era musicista. Entrambi la sollecitavano a pensare con la sua testa, a
non accettare passivamente nulla, a rifiutare qualunque dogma. Entrambi
stimolavano la sua fantasia. Entrambi la incoraggiavano a dire la sua opinione.
Era naturale che, frequentando la scuola, Magdolna incontrasse delle
difficoltà- non nell’apprendimento, tutto il contrario, perché spesso ne sapeva
più dei suoi insegnanti, ma nei rapporti con i professori e con le altre
studentesse. Con i professori perché non c’erano tabù per Magda- valga ad
esempio il tema da svolgere sul quadro raffigurato in copertina al libro,
Pilato con Gesù. Magda aveva scelto di esprimere il punto di vista del cane in
primo piano- uno scandalo, dopo di che fu identificata come ‘quella del cane’.
Con le compagne perché in mezzo a loro Magda si annoiava. Non aveva i loro
stessi interessi.
C’era una sola
coetanea che Magda amava tantissimo, nonostante l’avesse violentemente respinta
all’inizio: la sorella Cecilia, adottata dai suoi genitori a quattro anni, dopo
il trattato di pace del Trianon che aveva mutilato l’Ungheria di gran parte dei
territori. Cecilia era ‘un’orfana del Trianon’, non ricordava nulla della
tragedia che aveva alle spalle, della morte dei genitori. Dapprima Magda aveva
odiato quell’intrusa con cui doveva condividere l’affetto dei genitori e il suo
spazio vitale. Poi con la stessa passione dell’odio l’aveva amata, perché era
impossibile non amare Cecilia che, ad iniziare dai capelli biondi e gli occhi
fiordaliso, era l’opposto di Magda in tutto. Il suo doppio necessario.
Ci sono alcune
parti che leggiamo con grande interesse, in “Per Elisa”. Ci divertiamo a
leggere degli scontri verbali con gli insegnanti, ci piace individuare
personaggi o episodi che la scrittrice utilizzerà in altri suoi romanzi, a
volte pensiamo che, se avessimo letto prima “Per Elisa”, avremmo compreso
meglio i libri che già abbiamo letto. E tuttavia a volte il racconto degli anni
scolastici ci pare fin troppo dettagliato e non siamo certi se la scrittrice
sappia che la ragazzina un po’ presuntuosa e così sicura di sé non è del tutto
simpatica.
Un libro
necessario sugli scaffali di chi ama Magda Szabó, anche se non un capolavoro-
capolavori sono i romanzi in cui Magda ha riinterpretato la sua vita.
Indispensabile per chi vuole leggere ‘dietro’ i suoi romanzi. Con un’ottima
traduzione di Vera Gheno, un’esplicativa introduzione di Danilo Gheno,
professore di ungherese all’università di Padova, ed esaurienti note di Mónika
Szilágyi.
la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net
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