Voci da mondi diversi. Medio Oriente
cento sfumature di giallo
il libro dimenticato
Edna Mazya, “Esplosione cosmica”
Ed. e/o, trad. Alessandra
Shomroni, pagg. 216, Euro 13,42
Haifa, Israele. Lui, Ilan, ha 48 anni ed è professore di astrofisica.
Lei, Naomi, ha venticinque anni. Con una differenza di età così…difficoltà in
vista. Se poi aggiungiamo che Ilan è un tipo insicuro, ha uno stretto legame
con la madre, più tardi nel libro scopriremo che a quindici anni aveva ancora
problemi di enuresi notturna e che lei, oltre ad essere giovane, è anche molto
bella…le difficoltà ipotetiche diventano quasi certezze.
Infatti Naomi ha un amante. La solita
storia. Ilan si insospettisce perché non la trova in casa quando avrebbe dovuto
esserci, perché lei, con aria innocente, gli chiede a che ora rientri, perché
gli capita di sentirla bisbigliare al telefono, di vedere il suo inconfondibile
Maggiolino giallo passare per una strada dove non dovrebbe trovarsi. La segue.
Li vede insieme. E’ sconvolto. Dopo un crescendo di incertezze, di schermaglie
dettate dalla gelosia e di attacchi di depressione da parte di Ilan (il tutto
tra il tragico e il ridicolo), Ilan decide di affrontare l’amante (un fotografo
spesso in giro per il mondo) e, davanti allo scherno di questi, in un attacco
di rabbia lo uccide. Ilan è un omicida dilettante, lo uccide spingendogli in gola
la pipa (che peraltro è sua, di Ilan, era stata un regalo di Naomi che lui non
aveva apprezzato). E però è un uomo intelligente, cancella le tracce, fa
battere al morto sulla macchina da scrivere un messaggio secondo cui deve
andare in Nuova Zelanda per lavoro, in qualche maniera carica il cadavere nel
bagagliaio dell’auto.
Tutta la vicenda è raccontata da Ilan stesso e il lettore ha una
straniante impressione di assistere a ciò che sta accadendo nello stesso tempo
dal di dentro e dal di fuori. Alcune delle scene sono decisamente un miscuglio
di buffo e di grottesco- Ilan che gira in auto per Haifa senza riuscire a
trovare un posto dove seppellire il cadavere, che sobbalza ad ogni incontro
perché sembra che le persone più stravaganti si siano messe sul suo cammino
(ladri di immondizie, una bambina pazza, un ubriacone): potrebbero mai
denunciarlo in quanto testimoni? E Ilan è perfino capace di fare
dell’autoironia (forse è quello che lo salva) in queste ore drammatiche. Non
gli si addice proprio il ruolo di assassino. Finché chiede aiuto alla madre che
ha la brillante idea di seppellire il morto nella tomba della maestra d’asilo
di Ilan. E’ stata scavata da poco, la terra è fresca, non ci saranno problemi.
Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere, se il cielo non rovesciasse
secchiate di pioggia, se Ilan non finisse con un febbrone e un inizio di
polmonite, se nel delirio non straparlasse dicendo di aver ucciso suo padre…
Riesce a farla franca, questo professore
un po’ imbranato che si chiede se ucciderà uno dopo l’altro tutti gli uomini di
cui la moglie sembra innamorarsi? Ha modo di spiegare ripetutamente che cosa
sia un’esplosione cosmica- quando due stelle ruotano una intorno all’altra perché
sono in coppia, ma hanno una massa diversa e perciò non c’è armonia tra di
loro, finiranno una per autodistruggersi, distruggendo anche l’altra durante
l’intero processo. Il che, pensiamoci bene, avviene spesso anche nelle
relazioni umane.
Le sue disavventure non sono
finite, lui passa dal desiderio di uccidersi inghiottendo una manciata di
tranquillanti in un colpo solo a quello di costituirsi e raccontare tutto
all’ispettore arabo che è suo amico di infanzia, spia Naomi e non riesce a
capire se lei sappia o sospetti qualcosa, gioca al gatto e il topo con lei e
l’ispettore Anton quando sa che una lettera anonima è arrivata alla polizia. Il
noir si fa più che mai sarcastico. E il finale è del tutto inaspettato- non
sarà giusto ma la bilancia della sofferenza è pari, non avrebbe senso
imperversare oltre.
Nessun commento:
Posta un commento