Casa Nostra. Qui Italia
cento sfumature di giallo
Cristina Rava, “L’ultima sonata”
Ed.
Garzanti, pagg. 282, Euro 16,90
Un prato in fondo ad un sentiero poco
frequentato, vicino ad una chiesetta nell’entroterra di Albenga. Una coppia
sdraiata sull’erba. Lei molto bella, esile, bionda, carnagione chiara. Indossa
uno chemisier di seta come andava di moda molti anni fa. Lui scuro di occhi,
pelle e capelli, porta un completo di altri tempi. Un bouquet di fiori in mano
a lei. Fiori ovunque.
E’
per caso che due fidanzatini si imbattono in quelli che sembrano due sposi (o due amanti?) uniti in un amore eterno
oltre la morte. I fiori nascondono i fori dei proiettili. Chi li ha uccisi?
Perché? Perché tutta la messa in scena? Che il motivo sia nascosto in questa
messa in scena così accurata che pare imitare antiche fotografie dal gusto
macabro di epoca vittoriana? anzi, che sia proprio questa ricostruzione
teatrale il fine del duplice omicidio?
Puntuale all’appuntamento estivo, la
scrittrice di Albenga Cristina Rava è tornata con il romanzo “L’ultima sonata”
a farci godere delle vicende della sua protagonista, il medico legale Ardelia
Spinola che abbiamo imparato a conoscere bene:
umana nello svolgere un lavoro che ha qualcosa di fredda disumanità e
che lei- con un cinismo che non rispecchia i suoi veri sentimenti- spiega come
‘frugare i morti’, curiosa, vivace, amante dei gatti e del buon cibo (meglio se
ligure), una relazione finita con il commissario Rebaudengo e un nuovo amore
per Arturo, un uomo che si interessa di alchimia e vive ad un’ora di distanza
da Albenga.
Nei romanzi della serie con Ardelia le
indagini- come è ovvio- spettano alla polizia, eppure Ardelia riesce, in
qualche maniera, ad essere sempre coinvolta e la soluzione dei casi spetta
spesso a lei. Perché ha intuito, perché ha coraggio (sovente al limite della
sventatezza), perché non si tira mai indietro, anche quando (come questa volta)
il lato saggio di lei le dice che può mettere in pericolo la sua vita.
L’originalità
del nuovo libro di Cristina Rava è nell’abilità narrativa per cui il lettore
segue le mosse e i pensieri dell’assassino fin dall’inizio, in capitoli in
terza persona che si distinguono da quelli in prima persona in cui è Ardelia a
raccontare. Il lettore sa anche quale sia il lavoro del tenebroso assassino,
chi frequenta, immagina visivamente il suo aspetto per poi restare sconcertato
davanti ad un improvviso e magistrale colpo di scena che dapprima lascia in
dubbio sull’attribuire le colpe. Eppure, per quanto questo personaggio del tipo
“Mr. Jekyll e dottor Hyde” cerchi giustificazioni più o meno plausibili per il
suo delitto, per quanto voglia sentirsi innocente, il trauma che ha subito nel
passato e che lo ha portato a questo atto estremo non è risanato, il Male che
si porta dentro continua a suppurare ed esploderà ancora in maniera virulenta.
Il personaggio di Ardelia, invece, è un
poco più spento in questo romanzo, il quarto della serie. Ardelia è meno
frizzante, incerta sui suoi sentimenti per Arturo (i suoi ragionamenti
sull’opportunità di vivere lontani- lei e Arturo- ci fanno a pensare a Salvo
Montalbano e a Livia, eterni pendolari dell’amore), la solitudine più o meno
voluta la spinge verso amicizie allettanti e pericolose. Poi la sorte
interferisce nella sua vita nel momento più opportuno: riappare il commissario
Rebaudengo.
Siamo
sinceri: facciamo il tifo per lui, ci è più simpatico di Arturo, ci piacciono
la sua ruvidezza, la sua flemma piemontese e il suo intercalare dialettale con
le vocali chiuse.
Aspettiamo dunque la prossima indagine in
cui si lascerà coinvolgere il medico legale Ardelia Spinola, curiosi anche
sull’evoluzione delle sue vicende amorose. E aggiungiamo un dettaglio per gli
amanti del genere giallo-rosa e per tutti i gattofili: per ogni personaggio del
libro c’è un gatto (a volte più di uno, così la media è salva). E sono dei veri
personaggi anche loro, con nome, personalità, gusti in fatto di cibo e perfino di
programmi televisivi.
la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.net
per contattarmi: picconem@yahoo.com
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