saga
FRESCO DI LETTURA
Elizabeth Jane Howard, “Allontanarsi”
Ed.
Fazi, trad. M. Francescon, pagg. 669, Euro 17,00
Fate parte anche voi della grande famiglia
Cazalet? Perché credo proprio che chiunque abbia letto i tre romanzi già
tradotti in italiano di Elizabeth Jane Howard si consideri uno di famiglia e
non veda l’ora di incontrarli di nuovo e di aggiornarsi su quanto è successo
dopo che li abbiamo lasciati- ricordate? “Confusione” terminava con il ritorno
di Rupert Cazalet, quando ormai perfino sua figlia Clary disperava che fosse
ancora vivo, visto che non era tornato dopo lo sbarco degli Alleati in
Normandia.
“Allontanarsi” (quarto libro della serie) riparte da qui- è il 1945, la guerra si concluderà tra poco con le bombe su
Hiroshima e Nagasaki, quelli che erano poco più che bambini all’inizio del
conflitto che aveva bloccato la famiglia Cazalet nella casa di campagna di Home
Place ora sono giovani adulti, pronti a prendere il loro spazio nel mondo e a
rifarsi delle restrizioni subite in quegli anni, il Generale (come viene
chiamato l’anziano capo famiglia) ha quasi perso interamente la vista e sua
moglie, la Duchessa, sembra addolcita con l’età, mentre i Cazalet figli-
Edward, Hugh, Rupert e Rachel- affrontano i problemi del dopo-guerra, quelli
che riguardano l’azienda e quelli personali. Sappiamo che Edward ha da anni una
relazione con una donna da cui ha avuto una figlia (e forse anche un
maschietto), che Hugh si sente molto solo dopo la morte della moglie, che
Rachel fatica a vivere apertamente il suo amore per una donna, che il cuore di
Rupert è rimasto in Francia e che non riesce a ritrovare l’amore per la bella e
giovane Zoe.
All’inizio abbiamo qualche difficoltà nel
riprendere le fila delle varie vicende e nell’entrare in intimità con i
personaggi. Ci sentiamo come chi è cresciuto come figlio unico e si trova
catapultato a passare una vacanza con una grande famiglia, stentando a capire
chi sia chi e in quale rapporto di parentela con chi. Poi riimpariamo a
conoscerli tutti quanti e restiamo coinvolti nel turbine delle storie. C’è
coerenza nella maniera in cui la scrittrice fa maturare i suoi personaggi-
restano sempre gli stessi eppure la vita li ha fatti cambiare. Nessuno è passato
indenne attraverso la guerra, anche se è rimasto a casa, anche se Home Place
offriva un riparo dal peggio. E adesso è la resa dei conti. Decisioni devono
essere prese, se Edward possa continuare a ingannare la moglie e deludere le
aspettative dell’amante, se Rachel possa negarsi all’amica per sempre, se
Rupert e Zoe possano tacere sui sentimenti che li hanno distolti l’uno
dall’altra, se Louise debba restare a fianco di un marito che non ama. E
ancora, e ancora. Elizabeth Jane Howard non dimentica nessuno dei Cazalet,
nessuno neppure di quelli che non fanno Cazalet di cognome ma sono in qualche
maniera imparentati con loro. Non dimentica neppure la vecchia sorella della
Duchessa, né il cognato di Edward, né i ragazzi Cazalet di cui si è parlato di
meno, né l’amico di Rupert che è stato così generosamente vicino a Polly e
Clary negli anni bui quando Rupert era stato dato per disperso.
E’ un
microcosmo che si popola davanti agli occhi della nostra mente, i Cazalet e le
case in cui vivono diventano per noi reali come se anche noi avessimo preso
parte alle loro cene, sappiamo quasi tutto di loro, come amano e come si
vestono, i lavori che scelgono di fare e le decisioni che sono obbligati a
prendere. Ognuno di loro ha un timbro di linguaggio particolare, una qualche
passione che lo distingue.
una giovanissima Elizabeth J.Howard con il primo marito |
Sullo
sfondo, come in tutte le grandi
saghe, scorre la Storia dei grandi cambiamenti che hanno seguito la guerra. E’
finita l’era dei domestici, le donne Cazalet devono rimboccarsi le maniche, i
laburisti vanno al governo (non tutti i Cazalet sono d’accordo), l’India
diventa indipendente. Una sola cosa non cambia, la gloriosa campagna inglese a
cui la scrittrice rivolge un occhio amoroso.
Ancora una volta Elizabeth Jane Howard ce
l’ha fatta a conquistarci. A tratti si avverte un filo di stanchezza nella
narrazione, ma è comprensibile. E noi vogliamo saperne ancora, dei Cazalet.
Elizabeth con il marito, lo scrittore Kingsley Amis |
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