Voci da mondi diversi. Stati Uniti d'America
FRESCO DI LETTURA
Melanie Benjamin, “I cigni della
Quinta Strada”
Ed. Neri
Pozza, trad. F. Oddera, pagg. 369, Euro 18,00
Erano i
giorni migliori, erano i giorni peggiori, era un’epoca di saggezza, era
un’epoca di follia...è l’incipit famoso di “Storia di due città” di Charles
Dickens. Sono parole adeguate per l’epoca in cui è ambientato il romanzo di
Melanie Benjamin, la fine degli anni ‘50
del ‘900, quando il ricordo della guerra iniziava a sbiadire e i
protagonisti de “I cigni della Quinta Strada” erano ancora giovani, belli e
ricchi e conducevano una vita di spensieratezza, tra ricevimenti e vacanze in
yacht, spostandosi da una fastosa dimora all’altra- ci viene in mente il
romanzo “Belli e dannati” di Scott Fitzgerald, lo scrittore che pensava che avere più di trent’anni significa essere
vecchi, che aveva detto a Hemingway, ‘i molto ricchi sono diversi da me e
te’, al che Hemingway aveva risposto, ‘sì, hanno molti più soldi’.
Era stato Truman Capote a chiamarle ‘i miei cigni’. Perché, con i loro corpi
sottili, l’incedere altero ed etereo, l’eleganza squisita degli abiti, facevano
pensare a splendidi cigni che scivolano sull’acqua- Marella Agnelli, Gloria
Vanderbilt, Gloria Guinness, Slim Keith e Babe Paley. Soprattutto Babe Paley, l’icona dello stile,
impeccabile, mai un capello fuori posto, mai un vestito sbagliato, il trucco
sempre perfetto.
Neppure il marito l’aveva mai vista struccata. Babe e le sue
sorelle avevano imparato dalla madre ‘il mestiere’ di moglie, erano state
educate con l’obiettivo di fare un buon matrimonio, cioè di sposare un uomo
ricco. L’amore? Che cosa è l’amore senza i soldi? Babe aveva divorziato dal
primo marito, sposando in seconde nozze il ricchissimo Bill Paley, fondatore
della CBS, che la tradiva. Che importava se le apparenze erano salve? Il denaro
vale qualche sacrificio- era al suo fianco per prevenire ogni suo desiderio,
per appianare le piccole contrarietà.
Babe Paley |
Truman Capote, piccolo, grassoccio,
tendente alla calvizie, omosessuale e volgarotto, aveva affascinato i cigni. Babe ne era innamorata, l’unico amore
extra coniugale che poteva tranquillamente permettersi. I cigni giocavano con
il suo nome- Vero Amore, Vero Cuore, True
Man. Lui adorava i pettegolezzi, loro non sapevano ancora come avrebbe
sfruttato nei suoi romanzi quello che gli raccontavano. Cresciuto senza
l’affetto materno, Capote spasimava per avere approvazione e amore- forse era
questo che aveva in comune con Babe, una
donna molto sola in un castello di ghiaccio.
Truman Capote |
Melanie Benjamin, con lo stesso stile squisito, la stessa capacità di
introspezione sotto un velo di leggerezza che abbiamo apprezzato ne “La moglie
dell’aviatore”, ci racconta un ventennio
di amicizia culminante nella grande delusione di un tradimento. Ci racconta
della vita superficiale dei Cigni (pare proprio che queste donne sfiorino
soltanto la vita, senza lasciare traccia, proprio come dei cigni), di
chiacchiere ed incontri, di scelte di abiti, di totale mancanza di
preoccupazioni. Hanno dei figli, queste donne, ma non li vedono quasi mai, non
c’è spazio per loro nei ritrovi mondani, il denaro compra governanti e scuole
private. Tutte esultano quando Truman Capote raggiunge il successo con “A sangue freddo”, il romanzo-indagine sulla strage
di una famiglia in Kansas. Tutte vanno al suo party ‘bianco e nero’, al Plaza.
Per Capote è l’apice della gloria e l’inizio del decadimento, fisico e morale,
se mai Capote ha avuto una morale.
Giovanni e Marella Agnelli al ballo di Capote |
Passano
gli anni, improduttivi per Capote, di inevitabile invecchiamento per i ‘Cigni’,
di malattia per Babe, e poi Truman Vero Cuore, Vero Amore, pubblica “La Côte
Basque 1965”, il libro scandalo in
cui non sa fare di meglio che sbandierare fatti privati delle donne che gli
sono state amiche e si sono fidate di lui. Ignobile. Nessuna gli rivolgerà più
la parola. C’è chi ne muore.
Melanie Benjamin cattura l’atmosfera di quegli anni, dell’eleganza
‘divina’ del secondo dopoguerra intaccata dalle nuove mode sbarazzine
provenienti dall’Inghilterra dei Beatles e di Mary Quant, ci comunica la tristezza dell’invecchiamento e del
decadimento fisico quando si è incapaci di accettare l’inesorabile legge di
natura, la fuggevolezza del Tempo
che si polverizza, proprio come i corpi umani, per gloriosi che siano.
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