Voci da mondi diversi. Africa
il libro ritrovato
Yasmina Khadra, “L’equazione africana”
Ed. Marsilio, trad. Raffaella
Fontana, pagg. 313, Euro 19,00
Uno stimato dottore con uno studio
medico a Francoforte, Kurt Krausmann,
va in pezzi dopo la morte della moglie
Jessica. Ha trovato lui il corpo nella vasca da bagno: Jessica si era
suicidata. Tra tutte le ipotesi che poteva aver fatto sulle motivazioni
dell’insolito comportamento della moglie negli ultimi tempi, Kurt non aveva pensato
ad un disagio così profondo da spingerla ad un atto disperato. A quanto pare-
glielo rivela un’amica di Jessica- sua moglie non aveva ricevuto una promozione
che si aspettava nella società per cui lavorava ed era questa la causa della
sua depressione.
Per uscire dalla sua, di
depressione, Kurt Krausmann accetta l’invito di un amico: partiranno per le isole Comore dove Hans Makkenroth intende
allestire un ospedale per conto di un’associazione caritatevole di cui è
membro. E succede che, al largo della Somalia, la loro imbarcazione viene
attaccata dai pirati che prendono prigionieri i due tedeschi.
Incomincia l’incubo per Kurt Krausmann e Hans Makkenroth che non hanno idea di
dove vengano trasportati, che non riescono a capacitarsi del modo in cui
vengono trattati, nello spregio totale
dei diritti umani. Che cosa vuole da loro questo manipolo di guerriglieri?
Pensano di chiedere un riscatto? Ma è del tutto impossibile che qualcuno si
muova per un semplice dottore come è Kurt. E intanto prosegue il viaggio attraverso l’Africa orientale,
sorvegliati da un nero che porta occhiali senza lenti e che ama avere un libro
in mano (non sa leggere ma gli piace guardare le parole), guidati da un capo- Joma- che è un colosso violento, rabbioso, sorprendentemente colto.
E’ un addentrarsi nel ‘cuore di tenebra’ sotto il sole implacabile del
deserto, è come se i personaggi fossero usciti dall’intricata foresta
conradiana per proseguire nella luce delle fiamme di un nuovo inferno. Forse
non è neppure un caso che il protagonista si chiami Kurt- solo una z in meno nel nome rispetto al Kurtz del
famoso e ineguagliabile romanzo di Joseph Conrad. Perché l’orrore di cui il Marlow
di Conrad ha una visione fugace, l’orrore confessato da Kurtz morente (“L’orrore! L’orrore!) che è un atto di
accusa contro la politica coloniale europea, è come una premessa e una spiegazione dell’orrore dell’Africa moderna. Una
giustificazione per la furia e la rabbia esplosiva di Joma in quanto
rappresentante dei popoli africani. Joma che si comporta da selvaggio, capace
di barbare efferatezze perché questo è
il ruolo che i bianchi gli hanno cucito addosso; Joma che è un sarto poeta, insignito del premio
Senghor, pari a qualunque bianco- non solo in quanto essere umano ma anche per
cultura e intelligenza; Joma che è il
doppio africano di Kurt Kraussman, che è rimasto vedovo come Kurt ma in
circostanze ben differenti. Eppure, se Kurt si trova di fronte a Joma, se Joma
ha assaltato l’imbarcazione su cui si trovava Kurt, è per un motivo personale
uguale e diverso- dietro la spinta che ha portato uno a salpare per le Comore e
l’altro a formare un gruppuscolo di ribelli si apre il baratro fra l’Europa e l’Africa, più vasto di quello riempito
dalle acque del Mediterraneo. Kurt lo capirà con sgomento alla fine di tutto,
quando sarà rientrato a Francoforte, dove agognava di essere e dove non riesce
più a vivere.
Anche il lettore avanza nel cuore di
tenebra insieme a Kurt e al suo nuovo compagno di viaggio, il francese che
ormai si considera un africano e per questo si sente tanto più offeso per la
prigionia che subisce insieme a Kurt. Se Kurt esce cambiato da questa tremenda
avventura- e in una maniera che mai avrebbe creduto possibile-, anche il
lettore non può restare insensibile a fine lettura. Perché, pur risentendo a
tratti di un certo didatticismo, pur avendo ogni tanto l’impressione che
Yasmina Khadra (pseudonimo per Mohammed Moulessehoul) abbia una tesi da
dimostrare, il romanzo ha sul lettore un
impatto fortissimo, lo costringe a considerare ‘la questione africana’ (che
viene ad essere ‘l’equazione africana’) da un punto di vista interno, lo
obbliga a rivedere idee preconcette.
la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net
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