Voci da mondi diversi. Medio Oriente
cento sfumature di giallo
cento sfumature di giallo
il libro ritrovato
Esmahan Aykol, “Divorzio alla turca”
Ed. Sellerio, trad. Emanuela
Cervini, pagg. 318, Euro 14,00
Titolo originale: Scheidung auf Türkisch
Perché nessuno dei miei autori aveva mai fatto morire un personaggio di
morte “naturale”? perché non potevo trarre consiglio dalle mie innumerevoli
letture?
Semplice: perché un giallo non può ruotare intorno a qualcuno morto per
cause naturali. Non c’è giallo senza delitto.
I gialli sono razionali, logici e privi di dettagli inutili; portare il
lettore fuori strada è tabù, tutti gli elementi della trama si accordano
perfettamente. Nella vita reale non è certo così.
Quanto è simpatica, questa Kati Hirschel protagonista della serie di
gialli della scrittrice turca Esmahan Aykol! Più la conosciamo e più ci piace.
Invecchia bene come il buon vino. Mettiamo in chiaro: Kati non è vecchia, è
sulla quarantina. Lei stessa scherza sulla sua età, sulla sua corporatura (se
avesse una taglia XS non piacerebbe agli uomini turchi), sul suo bilinguismo
dovuto al fatto che suo padre era un ebreo tedesco (“Non vengo mica pagata per
tenere in allenamento i connazionali che vivono in Turchia. Credete che a me
non manchi il tedesco? Certo che mi manca, ma non mi sembra un buon motivo per
rompere le scatole a una perfetta sconosciuta.”). Ha la battuta facile, Kati
Hirschel. Dà l’impressione di una che si sveglia sempre di buon umore (tranne
la mattina seguente ad una cena in cui ha bevuto troppo insieme al poliziotto
che la corteggia) e porta con sé l’allegria. Per chi ancora ignorasse la sua
presenza sulla scena del genere giallo, Kati Hirschel è una detective
non-detective. E’ appassionata di libri gialli ed è la proprietaria dell’unica
libreria esclusivamente ‘gialla’ di Istanbul. E’ una ficcanaso e si trova
sempre a indagare su qualche caso che sembra proprio caderle sui piedi: Kati
non resiste, è come un cavaliere che parte a lancia in resta. E bisogna dire
che ha il fiuto di un cane da tartufo: riesce sempre ad arrivare per prima a
sciogliere il mistero, anzi, è lei che indirizza la polizia sulla giusta
strada.
“Divorzio alla turca” ha un titolo che
occhieggia al famoso film di Germi del ‘61, “Divorzio all’italiana”, e, a
grandissime linee, possiamo immaginare quale sia l’argomento. Eppure, anche se,
quando apprendiamo della morte di Sani, sposata al rampollo di una ricchissima
famiglia stambuliota ma in procinto di ottenere il divorzio da lui, avvertiamo
anche noi odore di bruciato, niente ci rovina il piacere della lettura che
procede frizzante e ci riserberà parecchie sorprese. Perché i tempi sono
cambiati rispetto agli anni ‘60 del film italiano, la motivazione dell’omicidio
non è così scontata. Ma si tratta poi di omicidio? Parrebbe che Sani sia caduta
in casa, che sia stato un incidente. Naturalmente Kati non ne è convinta e le
interessa andare a fondo perché conosceva di vista la bella Sani, pranzavano
spesso allo stesso ristorante (pranzi a base di insalata per Sani, non certo
per Kati).
I gialli di Esmahan Aykol hanno un altro
pregio, oltre alla presenza della simpatica protagonista. Nella maniera leggera
che si confà al tono dei romanzi, ci rivelano aspetti ‘bui’ della società
turca, truffe e crimini che purtroppo non sono ai danni di una sola persona. In
“Divorzio alla turca” veniamo a sapere dell’inquinamento in Tracia, dove le
concerie non rispettano affatto le norme per lo smaltimento dei prodotti
tossici, l’aria ha un puzzo insopportabile, l’acqua è imbevibile, i morti per
cancro superano la media. E veniamo a sapere anche di un’organizzazione più o
meno segreta per l’indipendenza della Tracia. Il fatto che la defunta Sani
fosse a capo di un’associazione ambientalista dal nome di “Turchia verde” e che
si battesse per impedire lo scempio del territorio, ha a che fare con la sua
morte? Dopotutto il suo computer è introvabile…
Se arrivate a fine settimana stanchi e
stressati, prendete in mano “Divorzio alla turca”. Non ho consiglio migliore da
darvi per rilassarvi.
la recensione è stata pubblicata su www.wuz.it
Esmahan Aykol |
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