Casa Nostra. Qui Italia
cento sfumature di giallo
Francesco Musolino, “Mare mosso”Ed.
e/o, pagg.179, Euro 16,00
Notte di Natale 1981. Vento maestrale forza
sette. Un messaggio sulle onde di Radio Cagliari segnala una nave cargo turca,
la Izmir, alla deriva. La stiva
contiene seicento tonnellate di pesce. Destinazione: Grecia. L’equipaggio è già
stato messo in salvo. Si tratta ora di localizzare la nave in quella bufera e
rimorchiarla in porto.
Achille Vitale, palermitano, classe 1951, ex allievo dell’Accademia Navale (scopriremo a poco a poco perché sia stato allontanato dall’Accademia) lavora in una società di rimorchiatori che batte tutta la costa della Sardegna con tre potenti mezzi di salvataggio. Vive da solo a Cagliari (anche questa è una storia dentro la storia) e per lui è perfino una distrazione uscire proprio nella notte di Natale, gli spiace però sottrarre alla famiglia gli altri uomini della squadra.
Inizia così una vicenda che ha come grande
protagonista il mare- una forza della natura che l’uomo può solo fronteggiare
cercando di resistere alla sua furia ma non certamente dominare. Ma non è il
mare l’entità malvagia contro cui Achille Vitale deve combattere. Perché ad una
prima ispezione sembra che nella stiva della Izmir ci siano solo scatole di cartone che contengono pesce, un carico
prezioso che richiede l’intervento di un frigorista perché non vada a male. É
soltanto dopo, quando sopraggiungono dei racer, quelle imbarcazioni velocissime
capaci di affrontare anche le onde più alte, che Achille troverà una risposta
ai suoi interrogativi. E il suo frapporsi al Male sarà la causa di una tragedia
che mai avrebbe immaginato.
Due filoni diversi si alternano nella narrazione. Il primo, tempestoso e travolgente, è quello della storia della Izmir alla deriva, la vittima dell’incuria e dell’avidità con il suo fasciame che geme nella tempesta, con il carico che ha un duplice motivo nell’urgenza con cui deve essere messo in salvo. Il secondo è la storia privata di Achille, con i sacrifici fatti dalla famiglia per farlo approdare all’Accademia navale e poi il suo amore per la ragazza nordica incontrata a Venezia, la gelosia, lo scontro con un altro allievo dell’Accademia- chi ha soldi e un nome altisonante raggiunge sempre il suo scopo e Achille aveva finito per accettare il lavoro a Cagliari. Ma come si raffrontano Cagliari e Venezia? Come si gestisce una vita di coppia non più sulla placida laguna ma a bordo di un mare che si infuria in un baleno ed esige sortite di salvataggio notturno? É un confronto che ha il suo fascino e ci riporta alla solitudine di Achille nella fatale notte di Natale che porta sulle onde radio l’ SOS della nave cargo. Vogliamo vedere un significato che accentua il dramma di quello che accadrà- quella stessa notte e due mesi dopo- il fatto che tutto abbia inizio proprio nella notte santa che invita alla pace e all’amore tra gli uomini?
Un thriller (chiamiamolo così) diverso dal
solito, con lontani echi di Melville e di Hemingway anche se si tratta di ben
altra caccia che non quella alla balena bianca e al gigantesco pesce spada, che
ci apre gli occhi sulla malavita al largo delle nostre coste e che piacerà a
tutti quelli che amano il mare (e non solo a quelli).
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